Un principio generale, da applicare a ogni singolo processo per individuare opportunità di miglioramento e ottimizzazione, è quello della riprogettazione del flusso di attività e decisioni in una logica di processo. In particolare si dovranno:

  • Individuare ed eliminare le attività che non apportano valore, siano ridondanti o non strettamente finalizzate all’output di processo;
  • Linearizzare e semplificare il processo, limitando ramificazioni ed eccessivi ricicli tra le attività del processo, in modo da isolare le varianti e tendere alla standardizzazione del processo;
  • Parallelizzare attività che non hanno dipendenza sequenziale, riducendo il lead time e migliorandone le performance;

Assieme alla razionalizzazione dei flussi risulta importante procedere in modo analogo con le attività di controllo, riorientandole in ottica di processo attraverso:

  • lo spostamento a monte o valle dei controlli, a seconda della tipologia di processo, nel primo caso se orientato al controllo qualità/input e nel secondo caso se orientato all’output;
  • l’anticipo dei controlli bloccanti per il processo;
  • l’eliminazione di controlli superflui e ridondanti, privilegiando ove possibile la logica di controllo a campione;

Un ultimo principio gestionale riguarda il bilanciamento tra le logiche c.d. push, tipiche dei contesti make-to-stock, che prevedono l’attivazione del processo (o di sue fasi) in modo pianificato e prescindendo dalla richiesta del cliente, e le logiche pull tipiche dei contesti make-to-order, che invece prevedono l’attivazione del processo (o di sue fasi) solo nel momento in cui si riceve una richiesta specifica del cliente. 

Molte organizzazioni ritrovano nei loro processi entrambe le logiche e devono comprendere come bilanciarle, gestendo al meglio il trade-off tra rapidità di risposta (tipica dell’approccio push) e capacità di customizzazione dell’output rispetto ai bisogni del cliente (in ottica pull).

Affrontando una riprogettazione dei prodotti e dei servizi offerti, adottando scelte di modularizzazione sia di componenti in ambito produttivo - basti pensare alle piattaforme in ambito automotive - che di attività in ambito servizi, è possibile disaccoppiare le attività push standardizzandole e concentrandole a monte del processo, lasciando a valle le sole attività pull necessarie alla personalizzazione dell’output. Attraverso la corretta individuazione di questo punto di disaccoppiamento, si riesce a contemperare il bisogno di una risposta rapida al bisogno del cliente con quello di una soddisfacente differenziazione dell’output – l’approccio assembly-to-order[1] in ambito produttivo è l’esempio classico dell’applicazione radicale di questo principio.

 

[1] E. Bartezzaghi, 2010, L'organizzazione dell'impresa: Processi, progetti, conoscenza, persone, Milano: Etas, pp. 230-233